La prima ricetta documentata di questo dolce vecchio di secoli è un manoscritto del XVIII secolo. La ricetta fu poi portata dal pasticciere Antonio Mattei all' “Esposizione Universale di Parigi del 1867, dove vinse una menzione speciale.
Come dessert vengono solitamente abbinati ad una bottiglia di Vin Santo toscano.
C’è una piccola discussione sul nome. Alcuni dicono che i biscotti di Prato vengono erroneamente chiamati Cantucci o Cantuccini . In realtà i cantucci o cantuccini vengono preparati con un altro metodo, sono infatti a base di pasta di pane e contengono anice. Per altri il nome comune di "cantuccini" o "cantucci" ha una origine curiosa e risale a ormai molti anni fa, quando il Biscottificio Mattei di Prato, nei suoi anni gloriosi, vendeva gli scarti dei biscotti (i bordi, le due estremità del filoncino, appunto i "cantucci", in pratese) a un prezzo inferiore.
Biscotti di Prato
500gr farina 00
300 g zucchero
150g mandorle
4 uova e 2 tuorli
8 gr. lievito
1 pizzico di zafferano
1 pizzico di sale
Mettete la farina sul tavolo e fate la fontana. Aggiungete lo zucchero, 3 uova intere, 2 tuorli, il lievito, un pizzico di sale e lo zafferano. Lavorate un po' la pasta e aggiungete le mandorle non pelate e tostate in forno, poi continuate ad impastare bene. Preparate filoncini schiacciati larghi circa 2-3 dita e alti 1 centimetro; poneteli ben distanziati su di una placca imburrata e infarinata e cucoceteli in forno per circa 15 minuti a 180 C°.

Tirate fuori il vassoio dal forno, spennellateli con un uovo sbatttuto, tagliateli obliquamente ogni centimetro circa,in modo da ottenere la tipica forma dei biscotti di Prato.Riinfornateli per altri 10 minuti circa.


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